Registrazione del marchio: vantaggi fiscali e opportunità di business

La registrazione di un marchio rappresenta un asset strategico per qualsiasi impresa o professionista. Oltre a proteggere il proprio brand dall’uso improprio da parte di terzi, consente di ottenere vantaggi economici, fiscali e commerciali significativi. In questo articolo esploriamo la procedura per registrare un marchio, i benefici che ne derivano e le opportunità di sfruttamento economico.

Perché registrare un marchio? I vantaggi principali

Registrare un marchio offre numerosi benefici, tra cui:

1. Protezione legale del brand

Un marchio registrato garantisce il diritto esclusivo di utilizzo, evitando che terzi possano appropriarsene o sfruttarlo commercialmente senza autorizzazione.

2. Valorizzazione dell’attività e differenziazione sul mercato

Un marchio registrato rappresenta un elemento distintivo che rafforza la brand identity, accrescendo la percezione di affidabilità e qualità agli occhi dei consumatori.

3. Possibilità di concessione in licenza e monetizzazione

Un marchio registrato può essere concesso in licenza a terzi, generando entrate attraverso royalties. Questo modello è particolarmente vantaggioso per chi possiede un brand forte e riconoscibile.

4. Benefici fiscali e riduzione dell’imponibile

Le royalties percepite per l’utilizzo del marchio possono essere inquadrate come redditi diversi, soggetti a una tassazione agevolata e esenti da contribuzione INPS. Inoltre, se il marchio viene concesso in licenza da un privato a una società, i pagamenti effettuati da quest’ultima sono deducibili, riducendo l’imponibile su cui si applica l’aliquota IRES.


Come registrare un marchio: la procedura passo dopo passo

Per registrare un marchio in Italia, è necessario seguire un iter specifico gestito dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM).

1. Creazione del marchio

Prima di procedere con la registrazione, è fondamentale sviluppare il logo, il nome o il simbolo distintivo che rappresenterà il brand.

2. Verifica di anteriorità

Si tratta di un passaggio cruciale per evitare conflitti con marchi già esistenti. È possibile effettuare questa ricerca sul sito DGPI-UIBM – Ricerca.

3. Deposito della domanda di registrazione

La registrazione può essere effettuata online tramite il sito dell’UIBM, accedendo con SPID e firma digitale. Una volta depositata la domanda, il sistema rilascia una ricevuta che certifica la richiesta.

4. Esame della domanda e pubblicazione

L’UIBM verifica i requisiti del marchio e, in assenza di rilievi, ne autorizza la pubblicazione sul bollettino ufficiale. Il processo standard dura circa 180 giorni, ma con la modalità Fast Track, che accelera l’esame, il marchio può essere pubblicato entro 120 giorni.

5. Durata e rinnovo del marchio

Un marchio registrato ha una validità di 10 anni dalla data di deposito e può essere rinnovato all’infinito ogni 10 anni. Il rinnovo deve essere effettuato entro 12 mesi dalla scadenza o, in caso di ritardo, entro 6 mesi pagando una mora.


Monetizzare un marchio registrato: come funziona la licenza d’uso?

Uno degli aspetti più interessanti della registrazione di un marchio è la possibilità di sfruttarlo economicamente attraverso contratti di licenza. In questo caso:

  • Il titolare del marchio (persona fisica o società) concede l’uso del brand a una terza parte in cambio di un compenso periodico, noto come royalties.
  • Le royalties versate dalla società licenziataria sono deducibili come costi, abbassando l’imponibile e riducendo il carico fiscale.
  • I redditi generati dal marchio registrato rientrano nella categoria dei redditi diversi, soggetti a ritenuta del 20% solo su una quota del 75% del loro valore, con un notevole risparmio fiscale.

Per ottenere tali vantaggi, è essenziale che:

  1. Il marchio apporti un reale valore aggiunto al prodotto o servizio.
  2. Le royalties siano quantificate con un criterio oggettivo, giustificabile in caso di controllo fiscale.
  3. Esistano documenti di supporto che dimostrino la titolarità del marchio e l’effettività del pagamento delle royalties.

Attenzione agli aspetti fiscali: il principio di inerenza

L’Agenzia delle Entrate potrebbe verificare che il pagamento delle royalties sia effettivamente inerente all’attività economica. Per dimostrare la validità del contratto di licenza, è necessario:

  • Dichiarare che il marchio è un elemento essenziale nella strategia commerciale.
  • Dimostrare che il marchio ha aumentato il valore del prodotto o del servizio offerto.
  • Tenere traccia delle spese di promozione sostenute per accrescere il valore del brand.

È fondamentale, inoltre, che le fatture relative al pagamento delle royalties riportino dettagli precisi sui prodotti o servizi venduti con il marchio.


Conclusione: registrare un marchio conviene davvero?

La registrazione di un marchio non è solo un mezzo di tutela legale, ma anche un’opportunità per generare reddito passivo e ottenere vantaggi fiscali. Seguendo correttamente la procedura di registrazione e applicando un modello di licenza ben strutturato, è possibile trasformare il marchio in un asset strategico per la propria attività.

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